Segnalazioni centrale rischi cosa succede

Segnalazioni centrale rischi: cosa succede?

Sei un imprenditore che necessità di liquidità ? In questo caso non potrai trascurare i rapporti con gli istituti di credito, nonché tutte le conseguenze che possano derivare dall’indebitamento.

Bisogna poi considerare le eventuali difficoltà di accesso al credito, anche quanto soddisfi tutti i presupposti e sei in grado di offrire le garanzie volute dalla banca.

Spese e commissioni del tutto irragionevoli, dinieghi immotivati, interessi maggiori a quelli che ti saresti aspettato e altri spiacevoli inconvenienti sono all’ordine del giorni per chi come te opere nell’imprenditoria.

Alla luce di quanto spiegato, quindi, non dovrai mai sottovalutare la Centrale Rischi della Banca d’Italia e capirne a fondo l’effettivo funzionamento. Vediamo, quindi, quello che bisogna sapere per non essere mai impreparati.

In cosa consiste la Centrale Rischi

Sicuramente avrai già sentito nominare la Centrale Rischi ma non hai ben presente di cosa si tratti. Non è altro che un sistema informatico che riguarda l’indebitamento dei clienti delle banche e degli intermediari finanziari sottoposti a vigilanza.

Siamo quindi di fronte a una banca dati che tutti gli intermediari appartenenti al sistema creditizio possono consultare. Bisogna comunque far presente che le segnalazioni fatte alla Centrale da parte delle banche sulle insolvenze sono obbligatorie. Questo vuol dire che nel caso i cui venissi segnalato potrai solo prenderne atto senza poter fare nulla.

Il passaggio in ogni caso resta poco chiaro e per questo molti imprenditori sono confusi su ciò che bisogna fare quando vengono identificati come cattivi clienti. Com’è poi facile immaginare, essere nella banca dati della Centrale Rischi compromette la posizione del cliente il quale avrà difficoltà nell’accesso al credito.

Parti inoltre dal presupposto che tutti i rapporti che superano 30mila euro sono sempre oggetto di segnalazione. In buona sostanza, le banche e gli intermediari finanziari coinvolti inoltrano con cadenza mensile dei report alla Banca Centrale relativi alle esposizioni in essere.

Altre cose da sapere sulle segnalazioni periodiche

Le segnalazioni effettuate dalle banche e dagli intermediari finanziari seguono una specifica procedura telematica. Una volta inviate tutte le informazioni del caso, la Banca d’Italia effettuerà un’elaborazione nei successivi 45 giorni per poi mettere a disposizione dell’intero settore creditizio i risultati. Ad esempio sarà resa nota l’esistenza di una situazione di sconfino o di insoluto. Le linee di credito verranno inoltre classificate in base a specifiche categorie, quindi ci saranno rischi a scadenza, a revoca oppure autoliquidanti.

Le informazioni vengono quindi codificate direttamente dai sistemi informatici e nessuno potrà modificarle, per cui diffida sempre da chi ti promette di poter celare certi dati che riguardano la tua posizione debitoria.

La gravità della segnalazione dipende poi dal tempo che impieghi a riportare la situazione alla normalità, ovvero a saldare la rata. In genere se paghi tutto entro 30 giorni le conseguenze saranno minime. Diversamente la tua banca potrebbe abbassare l’esposizione al rischio e revocare ogni linea di credito.

In conclusione

Capire il funzionamento delle segnalazioni è determinante per non ritrovarti in cattive acque. Il supporto di un professionista del settore, come Giuseppe Di Domenico si rivela determinante e ti consente di avere tutte le delucidazioni del caso, anche per ciò che riguarda i rischi che possano derivare da una situazione di insoluto.

In tutti i casi non si può assolutamente pensare in alcun modo di alterare, manomettere e cancellare i dati raccolti periodicamente dalla banca dati, per cui chi promette tale soluzione vuole soltanto ingannarti e approfittare della tua situazione di precarietà. L’elaborazione dei dati, come ampiamente spiegato, avviene solo attraverso i sistemi informatici e quindi nessun operatore potrà materialmente fa nulla, impedire le segnalazioni o celare i risultati dell’elaborazione.